Cultura
Il ventennio scorre dentro un film
Saggi «La politica cinematografica del regime fascista» di Alfonso Venturini, edito da Carocci. Un libro che indaga gli anni di Mussolini, tra censura e propaganda sullo schermo, fino alla costruzione dei moderni teatri di posa di Cinecittà
Il poster del kolossal di Carmine Gallone «Scipione l'Africano»
Saggi «La politica cinematografica del regime fascista» di Alfonso Venturini, edito da Carocci. Un libro che indaga gli anni di Mussolini, tra censura e propaganda sullo schermo, fino alla costruzione dei moderni teatri di posa di Cinecittà
Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 14 agosto 2015
Come è noto Benito Mussolini affermò che «la cinematografia è l’arma più forte». Normalmente colleghiamo questo motto alla funzione propagandistica dei documentari prodotti dall’Istituto Luce, ente pubblico creato nel 1925 e posto alle dipendenze dirette del capo del Governo. Va però ricordato che l’interesse del fascismo per il mezzo cinematografico riguardò anche i film a soggetto, come è dimostrato dalle molteplici iniziative che, dagli anni Trenta in poi, lo Stato italiano mise in campo per sostenere e indirizzare il cinema di finzione. Su questo terreno il fascismo subì l’influenza sia dell’Unione Sovietica, dove Eisenstein e Pudovkin teorizzavano il valore educativo...