Politica
Il verdetto di Palermo: «Lo Stato trattò con Cosa nostra»
La sentenza di primo grado Condannati a 12 anni gli ex generali del Ros Mori e Subranni, e Marcello Dell’Utri. Assolto l’ex ministro Nicola Mancino. Secondo la Corte d'assise per fermare la stagione stragista un pezzo dello Stato ha trattato con i boss
Palermo, la lettura della sentenza – LaPresse
La sentenza di primo grado Condannati a 12 anni gli ex generali del Ros Mori e Subranni, e Marcello Dell’Utri. Assolto l’ex ministro Nicola Mancino. Secondo la Corte d'assise per fermare la stagione stragista un pezzo dello Stato ha trattato con i boss
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 21 aprile 2018
Alfredo MarsalaPALERMO
Dopo le stragi col tritolo che massacrarono i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e gli agenti della scorta, e quelle del’ 93 con gli attentati a Milano, Firenze e Roma organizzati dalla cupola mafiosa che sconvolsero il Paese, per i giudici di Palermo lo Stato fu messo sott’attacco da pezzi deviati delle istituzioni. AD ATTENTARE ALLA TENUTA democratica furono i vertici «infedeli» del Ros dei carabinieri, proprio quelli che davano la caccia ai boss, in accordo con i capi di Cosa Nostra e con la complicità di Marcello Dell’Utri, che avrebbe fatto da intermediario a Silvio Berlusconi. Per fermare la...