Italia
Il vescovo anti trivelle che cerca casa ai migranti
Intervista Don Ciccio Savino, successore di mons. Galantino a Cassano Ionio, ha messo a disposizione dei profughi 12 immobili della Diocesi: «Se aggiungi un posto a tavola nessuno muore di fame e nessuno protesta. Provare per credere...». E sulla minaccia petrolifera nello Jonio: «La Calabria, già troppo "sfigurata", attende di essere "trasfigurata" da un nuovo umanesimo»
Don Ciccio Savino, nuovo vescovo di Cassano Ionio
Intervista Don Ciccio Savino, successore di mons. Galantino a Cassano Ionio, ha messo a disposizione dei profughi 12 immobili della Diocesi: «Se aggiungi un posto a tavola nessuno muore di fame e nessuno protesta. Provare per credere...». E sulla minaccia petrolifera nello Jonio: «La Calabria, già troppo "sfigurata", attende di essere "trasfigurata" da un nuovo umanesimo»
Pubblicato circa 9 anni faEdizione del 10 ottobre 2015
Claudio DionesalviCASSANO IONIO
«Dalla parte degli scartati, dei rifiuti della società». È abituato a parlare chiaro e a camminare in basso il nuovo vescovo di Cassano Ionio, in provincia di Cosenza, una delle diocesi più antiche d’Italia. Vietato chiamarlo «Eccellenza». Lui è Don Ciccio Savino, successore e continuatore di quel Nunzio Galantino, attuale segretario della Cei, che per aver predicato l’accoglienza ai migranti sta facendo tanto arrabbiare il leghista Salvini. Don Ciccio ha impiegato pochissimo tempo per farsi amare dai fedeli della piana di Sibari. Straordinaria l’empatia che si è creata tra lui e i non credenti, soprattutto con le associazioni ambientaliste e...