Visioni
Il vestito della politica
ManiFashion Negli States, quindi, l’abito diventa improvvisamente uno strumento della politica perché la presa di posizione degli stilisti americani sull’immagine fashion di Melania Trump riporta alla ribalta un discorso dimenticato
Tom Ford, Amy Adams e Jake Gillenhaal
ManiFashion Negli States, quindi, l’abito diventa improvvisamente uno strumento della politica perché la presa di posizione degli stilisti americani sull’immagine fashion di Melania Trump riporta alla ribalta un discorso dimenticato
Pubblicato quasi 8 anni faEdizione del 17 dicembre 2016
«Lei non corrisponde alla mia estetica», ha dichiarato Tom Ford a chi gli chiedeva se fosse stato disponibile a vestire Melania Trump che, dal 20 gennaio prossimo, sarà la first lady americana. «Ho rifiutato di creare un abito per lei anche in passato perché non rappresenta la mia immagine. Inoltre, penso che anche se avesse vinto Hillary non avrebbe dovuto indossare i miei vestiti perché sono troppo cari e credo che una first lady non dovrebbe essere legata a nessun stilista», continua Ford in una sorta di proclama estetico-etico, forte anche del successo del suo secondo film Animali notturni, che...