Alias Domenica
Il viaggio alchemico di Gilberto Zorio
Gilberto Zorio al Castello di Rivoli Già protagonista dell’Arte povera, Zorio è adesso oggetto di una mostra-tributo incentrata sul «viaggio»: il muoversi, e l’energia connessa, come luogo del pensare e del creare
Gilberto Zorio, "Piombi II", 1968, collezione dell’artista, courtesy Tucci Russo Studio per l’Arte Contemporanea, Torre Pellice
Gilberto Zorio al Castello di Rivoli Già protagonista dell’Arte povera, Zorio è adesso oggetto di una mostra-tributo incentrata sul «viaggio»: il muoversi, e l’energia connessa, come luogo del pensare e del creare
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 25 febbraio 2018
Ilaria BernardiRIVOLI
Venerdì 23 febbraio il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, diretto da Carolyn Christov-Bakargiev, ha dedicato a Gilberto Zorio (Andorno Micca 1944) un pomeriggio di studio in occasione della sua retrospettiva, curata da Marcella Beccaria, in corso fino al 6 marzo al terzo piano del museo. Ma facciamo un passo indietro. Nel 1973 Zorio, parlando con Mirella Bandini dello sviluppo della sua ricerca avvenuto tra il 1965 e il 1966, le rivelava: «Il mio problema non era andare avanti o indietro, ma muovermi comunque». Focalizzatosi sull’energia che in quanto tale produce movimento, nel suo lavoro egli ha infatti superato la...