Italia
Il vicolo cieco dei servizi idrici
Il fine comune da raggiungere è quello di riaffermare nelle Carte delle Nazioni unite il diritto all’acqua come bene comune
Illustrazione tratta da "Cantico di Fratello Sole" della disegnatrice argentina, bolognese di adozione, Mariana Chiesa Mateos (ed. Else/Orecchio acerbo, 2013)
Il fine comune da raggiungere è quello di riaffermare nelle Carte delle Nazioni unite il diritto all’acqua come bene comune
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 31 ottobre 2014
La ripubblicizzazione dei servizi idrici si è arenata in un vicolo cieco. A tre anni dal referendum solo Napoli ha trasformato il servizio da Spa in house, ad azienda speciale. I successi del movimento risiedono in alcuni punti specifici: nell’aver fermato la Multiutility del Nord, respinto a Cremona il tentativo di far entrare i privati nella gestione in house, impedito ad Acea di vendere altre quote, scorporato l’acqua a Trento e si spera anche a Reggio Emilia e aperto una discussione in Toscana con alcuni sindaci sullo scorporo da Acea. L’ostilità dei governi e l’attacco allo stesso referendum erano scontati....