Alias

Il virus della solitudine

Il virus della solitudineGrégoire A. Meyer, «Diametrix»

L'intervento Il neoliberismo ha imposto su tutta la terra un livello di atomizzazione sociale, al punto da rigenerare qualcosa di paragonabile a uno stato di natura artificiale: l'emergenza sanitaria può suggerire tratti strutturali della trasformazione

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 4 luglio 2020
Nelle polemiche che hanno accompagnato questi mesi di quarantena si è fatto strada un dubbio, una denuncia, un’ipotesi provocatoria e allarmante: possibile che le misure «emergenziali», che hanno drasticamente trasformato la vita collettiva, non siano che il preludio a un nuovo genere di totalitarismo, radicato nella dimensione «biopolitica»? Liquidare la domanda come una forma di ottuso complottismo (come in parte è stato fatto) non aiuta a chiarire le cose, visto che la denuncia poggia su due innegabili evidenze. È un fatto, in primo luogo, che in questi mesi la vita sociale sia stata integralmente regolamentata, in ogni suo dettaglio, da...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi