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Il volantino di Gavroche
Un ricordo di Maurizio Pane Ci portò in piazza, a testa alta, senza dover chiedere spazio a nessuno. Per qualche settimana si studiò insieme le tesi sulla scuola, con Luciana Castellina e Lidia Menapace. Maurizio colse subito il carattere straordinariamente innovativo della proposta di 4 ore di studio e 4 di lavoro
Maurizio Pane
Un ricordo di Maurizio Pane Ci portò in piazza, a testa alta, senza dover chiedere spazio a nessuno. Per qualche settimana si studiò insieme le tesi sulla scuola, con Luciana Castellina e Lidia Menapace. Maurizio colse subito il carattere straordinariamente innovativo della proposta di 4 ore di studio e 4 di lavoro
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 8 giugno 2021
Maurizio Pane era Il manifesto nelle scuole milanesi nei primi anni 70. Capelli rossi arruffati, brevilineo, come ci definiamo noi di coscia corta, con un viso largo e due occhi da scugnizzo del nord. Lo conobbi, in un’affollata assemblea cittadina degli studenti medi, nel 1971,e lo accostai subito a Gavroche, il ribelle sfrontato e intemerato de I Miserabili. Mobile, incontrollabile, ma arguto e dissacrante. Sfuggiva al clichè del leaderino, arrogante e altezzoso, che si aggirava come un califfo fra i propri possedimenti nelle assemblee. Aveva un’istintiva disinvoltura con cui si muoveva in quei tumulti. Benchè giovanissimo, era al terzo anno...