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Il voto di protesta diventa voto dell’autorità

Caos nell’Unione Il Partito popolare europeo, a cominciare dal suo centro di gravità tedesco, la Cdu-Csu, resta in piedi nonostante le bastonate ricevute. Ma non è più in grado di dirigere agevolmente l’orchestra. Due sono invece gli «europeismi» che acquistano un peso rilevante nel nuovo parlamento: quello verde e quello liberale

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 28 maggio 2019
Seppure le formazioni nazionaliste non hanno travolto, come molti temevano, l’assetto dell’Unione europea, la situazione si presenta sufficientemente caotica. Molteplici le variabili e gli effetti di quanto potrebbe accadere nei singoli paesi sul futuro della comunità. A cominciare dal ginepraio britannico (da cui potrebbe scaturire una ulteriore spinta al separatismo scozzese e chissà cosa sul confine d’Irlanda) e dalla sua paradossale presenza nell’europarlamento. Ci sono però alcuni elementi che possono essere messi a fuoco fin da ora. Nel campo accidentato della sinistra, nonostante i successi nella penisola iberica, resta centrale l’inarrestabile declino della Spd in viaggio verso l’insignificanza in cui...

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