Cultura
Il vuoto a perdere delle identità
Jérome Ferrari Un’intervista con lo scrittore corso, in Italia per presentare «Banco Atlantico», epopea dell’abbandono della militanza indipendentista in un’isola marchiata a sangue da faide fratricide
Disegno di Marco Lovisanti
Jérome Ferrari Un’intervista con lo scrittore corso, in Italia per presentare «Banco Atlantico», epopea dell’abbandono della militanza indipendentista in un’isola marchiata a sangue da faide fratricide
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 28 novembre 2013
Alla disillusione vero la politica ha risposto con la letteratura, al mito totalizzante del nazionalismo, che lo aveva lungamente affascinato, ha sostituito la crescente consapevolezza che di identità se ne possono possedere più d’una e che ogni «mondo» simbolico che costruisca la mente umana è destinato prima o poi ad una fine. Jérome Ferrari è sopravvissuto a tante piccole apocalissi culturali, a partire da quella, per lui fondativa, ingenerata dal conflitto tra il senso di appartenenza che nutre per la sua Corsica e la vita di intellettuale cosmopolita che si è costruito con il passare degli anni. Una tensione creativa...