Politica
Il vuoto dopo la caduta del «re» di Messina
Messina Il deputato del Pd Genovese nel carcere di Gazzi, spettacolo osceno di poteri vecchi e nuovi. I ventimila che lo hanno votato ora fanno finta di niente. E sullo Stretto resta l’alieno Accorinti
Il democratico Francantonio Genovese giovesì, dopo la votazione del sì al suo arresto a Montecitorio – Eidon
Messina Il deputato del Pd Genovese nel carcere di Gazzi, spettacolo osceno di poteri vecchi e nuovi. I ventimila che lo hanno votato ora fanno finta di niente. E sullo Stretto resta l’alieno Accorinti
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 17 maggio 2014
Alessio CaspanelloMESSINA
L’ultimo «re» di Messina varca i cancelli del carcere di Gazzi qualche minuto prima delle dieci di sera di giovedi 15 maggio, circondato dalla folla e illuminato dalla luce dei flash. Perché quando il re cade, tutti cercano di afferrare un pezzetto delle macerie della sua statua equestre ormai distrutta. Per Francantonio Genovese, ex sindaco, due volte deputato, nipote e figlio d’arte, politico sin da quando ha iniziato a parlare, è arrivata l’ora di fare i conti con la forza di gravità: perché quanto più in alto arrivi, tanto più fragorosa è la caduta. La camera dei deputati ha emesso...