Lavoro

Il Welfare più ingiusto: paletti per poveri e lavoratori, regali alle imprese

Il Welfare più ingiusto: paletti per poveri e lavoratori, regali alle imprese

Il caso Il problema non sono tanto i tre o cinque parlamentari che hanno preso il bonus dei 600 euro, ma la legge e il governo che lo hanno permesso. Com'è nato il Welfare dell'emergenza nella crisi pandemica senza una visione del futuro. Dal «reddito di emergenza» alla cassa integrazione usata dalle aziende che non hanno perso il fatturato fino al taglio dell'Irap anche per quelle che hanno continuano a fare profitti. Misure occasionali, categoriali, temporanee e già finite hanno reso ora, e renderanno in futuro, la vita delle persone un inferno. Perché il governo rifiuta l’idea di tutele universali e incondizionate, a cominciare da un reddito di base

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 11 agosto 2020
Il problema non sono tre o cinque parlamentari che hanno chiesto il bonus dei 600 euro, ma la legge che lo ha permesso. Questo è uno dei risultati, non il più grave, di un Welfare a geometrie variabili approntato nei mesi dell’emergenza pandemica dal governo che ha riconosciuto sussidi incondizionati ad alcuni e ha imposto ad altri criteri patrimoniali e reddituali così stringenti da rendere impossibile godere di un sussidio a una platea di potenziali beneficiari molto più ampia delle 4 milioni e 60 mila persone raggiunte temporaneamente dal «bonus 600 euro» fino al 19 giugno (dati Inps). Va ricordato,...

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