Internazionale
Impotente e inerme: la letteratura ai tempi dell’epidemia
Scrittori e pandemia Riconoscere e ammettere che la letteratura ricopre ormai un ruolo marginale non significa compiere un’azione riprovevole. Tutt’altro. Significa semplicemente riconoscere che nella nostra epoca uno scrittore altro non è che uno scrittore
Una libreria in uno degli ospedali di emergenza costruiti a Wuhan in Cina – Ap
Scrittori e pandemia Riconoscere e ammettere che la letteratura ricopre ormai un ruolo marginale non significa compiere un’azione riprovevole. Tutt’altro. Significa semplicemente riconoscere che nella nostra epoca uno scrittore altro non è che uno scrittore
Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 24 marzo 2020
Ho sempre dubitato che la letteratura di oggi abbia un gran significato, come invece si dice. Sono due i motivi che mi inducono a fare una considerazione del genere. Innanzitutto, credo che la grande letteratura sia quel vasto oceano costituito dalle opere degli autori che ci hanno preceduto. Ciò che doveva o poteva essere scritto è già stato tracciato dalla penna dei grandi letterati del passato. In secondo luogo, la grande letteratura nasce in un’epoca consona alla sua creazione. La nostra è l’epoca di Internet e della tecnologia. La letteratura ricopre un ruolo marginale, è un personaggio secondario. Dalla fine...