Politica
Impronta leghista, eccezioni grilline: l’autonomia va avanti
Salvini incassa: vertice martedì, Consiglio dei ministri il giorno dopo. L’iter della «secessione dei ricchi» è lungo. Ma lontano dal parlamento. Secondo il piano dei governatori dovrebbe esserci solo un esame delle commissioni bicamerali, preventivo
Luciano Fabro, l'Italia all'asta 1994 – Foto Ernesto Franco/Flickr
Salvini incassa: vertice martedì, Consiglio dei ministri il giorno dopo. L’iter della «secessione dei ricchi» è lungo. Ma lontano dal parlamento. Secondo il piano dei governatori dovrebbe esserci solo un esame delle commissioni bicamerali, preventivo
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 21 giugno 2019
«L’autonomia è ufficialmente incardinata». Il tono solenne del comunicato della ministra leghista Stefani può far dimenticare che un annuncio simile era già stato dato da Salvini a dicembre scorso. La storia della riforma bandiera della Lega – la «secessione dei ricchi», un cambiamento dei connotati della Repubblica che potrebbe non passare dal parlamento – è stata fino a qui una storia di partenze senza arrivi. L’ultima nella notte tra mercoledì e giovedì. Per darla vinta ai 5 Stelle sul decreto crescita, la Lega ha preteso l’impegno che l’autonomia (ri)entri al prossimo Consiglio dei ministri. Che dovrebbe essere mercoledì. Fatto l’accordo,...