Cultura

Impronte feline invadono la città

SAGGI «La città dei gatti» di Annamaria Rivera per Dedalo. Insieme ai non umani, nell’antropologia animalista di Essaouira, in Marocco, si respira il legame tra antispecismo e culture islamiche

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 maggio 2016
L’ultimo libro di Annamaria Rivera, La città dei gatti. Antropologia animalista di Essaouira (Dedalo, pp. 197, euro 16,50) è un libro difficile. Difficile da accogliere in un’Italia livida di rancori, il più delle volte ingiustificati: scrivere un libro su una piccola città del Marocco dove l’autrice ha rintracciato storie soprattutto di antispecismo è stato un azzardo, ma un azzardo riuscito. In dieci capitoli e uno splendido apparato fotografico, Rivera narra di Essaouira, affacciata sull’Atlantico: una città «molteplice e cosmopolita», araba, «berbera», portoghese (i portoghesi le diedero il nome di Mogador), ebraica (comunità oggi ridotta a «qualche decina di residenti»), francese...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi