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In Afghanistan il fallimento non è stato solo militare, ma della logica degli aiuti
Disastro afghano L’economia è stata eterodiretta da modalità e priorità decise dai «donatori» (Usa e Regno Unito in primis). Così la povertà «resta alta», dice la Banca Mondiale
Distribuzione di cibo da parte del World Food Program a Kandahar Afghanistan – Ap
Disastro afghano L’economia è stata eterodiretta da modalità e priorità decise dai «donatori» (Usa e Regno Unito in primis). Così la povertà «resta alta», dice la Banca Mondiale
Pubblicato circa 3 anni faEdizione del 27 agosto 2021
I commenti di questi giorni sull’evoluzione del conflitto afghano sono stati per lo più incentrati sugli aspetti politico-militari, trascurando l’importanza del ruolo giocato dai fattori economici e dagli aiuti internazionali. Se i Talebani hanno ripreso il potere e se l’esercito e lo Stato afghano si sono dissolti di fronte alla loro avanzata è, infatti, anche a causa delle disparità e della miseria che, in vaste zone del Paese, sono oggi maggiori di ieri. Già negli anni Settanta, l’Afghanistan era tra i più poveri del mondo. Dopo la fine del Regno afgano nel 1973, le successive vicende non avevano alterato le...