Internazionale
In Afghanistan la pace archivia la giustizia
Guerra Un anno fa la Corte penale internazionale bocciava l’inchiesta sui crimini commessi nel paese asiatico. Oggi decide sul ricorso delle vittime della guerra, escluse dall’accordo tra Stati uniti e Talebani
Nangarhat, funerali di sei civili afghani, tra cui una donna e due bambini, uccisi dalle forze afghane – Ap
Guerra Un anno fa la Corte penale internazionale bocciava l’inchiesta sui crimini commessi nel paese asiatico. Oggi decide sul ricorso delle vittime della guerra, escluse dall’accordo tra Stati uniti e Talebani
Pubblicato quasi 5 anni faEdizione del 5 marzo 2020
«Chiunque abbia preso parte alle ostilità contro l’Emirato islamico è perdonato per le sue azioni passate». Così Haibatullah Akhundzada, leader supremo dei Talebani, nel comunicato con cui celebra «la vittoria dell’intera nazione di musulmani e mujahedin». Ottenuta sabato scorso a Doha, la firma dell’accordo tra Stati uniti e Talebani legittima politicamente gli eredi di mullah Omar. E lascia ai negoziati intra-afghani, il cui inizio è previsto il 10 marzo, tante questioni cruciali, dall’architettura politico-istituzionale del paese alla spartizione del potere. Omettendo la questione che, più di tutte le altre, alimenta l’instabilità: la giustizia. Per Hadi Marifat, direttore dell’Afghanistan Human Rights...