Internazionale
In Afghanistan tira aria di «seconda resistenza»
Mentre gli eserciti stranieri smobilitano A Kabul come nel nord del Paese si teme il ritorno dei Talebani, resi più forti dalle condizioni dell’accordo firmato con Washington. E la violenza non cessa. Con il governo incapace di difendere i civili, i non-pashtun sono pronti ad armarsi e a fare da sé
Gli effetti dell’ultimo attentato, sabato 12 giugno, nelle strade di Kabul – Ap
Mentre gli eserciti stranieri smobilitano A Kabul come nel nord del Paese si teme il ritorno dei Talebani, resi più forti dalle condizioni dell’accordo firmato con Washington. E la violenza non cessa. Con il governo incapace di difendere i civili, i non-pashtun sono pronti ad armarsi e a fare da sé
Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 15 giugno 2021
Siamo pronti alla pace ma anche alla guerra, ripetono a Kabul. «Molti pensano a come difendersi, c’è il diffuso timore di poter perdere tanto», spiega Zaki Daryabi, direttore del quotidiano investigativo Etilaatrooz. Con il processo di pace in stallo, le truppe sulla via di casa, contro l’eventuale offensiva militare dei Talebani si invoca una «moqawamat-e-do», una seconda resistenza. Un’alleanza armata simile a quella che ha resistito negli anni Novanta all’Emirato islamico. Una sorta di Alleanza del nord. «Per ora è una dimostrazione di forza, non è ancora formata, ma ci sono spinte in questa direzione», racconta Daryabi. Modi diretti e...