Internazionale
In Burkina Faso, tra i militanti di Balai Citoyen: «E ora restiamo in piazza»
La transizione Il movimento leader della rivolta contro Compaoré rivendica la vittoria popolare. I suoi militanti preferirebbero che fosse la società civile a gestire la transizione, ma tutti sono consapevoli del ruolo rilevante che l'esercito ha nel paese
Tensioni domenica scorsa davanti alla sede della tv burkinabé, occupata dall'esercito – Reuters
La transizione Il movimento leader della rivolta contro Compaoré rivendica la vittoria popolare. I suoi militanti preferirebbero che fosse la società civile a gestire la transizione, ma tutti sono consapevoli del ruolo rilevante che l'esercito ha nel paese
Pubblicato circa 10 anni faEdizione del 4 novembre 2014
Velio CovielloBOBO-DIOULASSO
In queste ore in Burkina Faso sono in corso le negoziazioni fra esercito, partiti di opposizioni e autorità religiose per definire come gestire in maniera condivisa la fase transitoria che dovrebbe portare, nel giro di tre mesi al massimo, a libere elezioni. Se in un primo momento sembrava che l’esercito volesse proporsi come unico attore protagonista della transizione, si è subito capito che non sarebbe stato possibile. Quello che è certo è che il popolo burkinabé ha vinto la sua battaglia: Blaise Compaoré è stato cacciato e la modifica dell’articolo 37 della Costituzione è ormai un brutto ricordo. «Blaise voleva...