Visioni
In campo e in galera, l’arte del tatuaggio
Palla al piede/3 Gli amanti del "tattoing" devono guardare una partita o farsi un giro in un carcere per vederne di tutti i tipi e di tutti i colori
Lorenzo Insigne – Reuters
Palla al piede/3 Gli amanti del "tattoing" devono guardare una partita o farsi un giro in un carcere per vederne di tutti i tipi e di tutti i colori
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 22 giugno 2014
C’è chi si marchia immagini mitologiche, chi disegni di fantasia, chi nomi di mogli, madri, figli, chi i Teletubbies (De Rossi) e c’è chi evoca Dio (pare che Balotelli si sia tatuato sul pettorale la seguente frase: «Io sono la punizione di Dio. Se non aveste commesso grandi peccati, Dio non avrebbe mandato una punizione come me su di voi»). Il tatuaggio accomuna calciatori e detenuti. Gli amanti dell’arte del tattoing devono guardare una partita o farsi un giro in galera per vederne di tutti i tipi e di tutti i colori. Se un detenuto si è tatuato il numero...