Ursula è sempre stata una politica mediocre ed è per questo che Merkel l’ha proposta alla guida della commissione europea perché in Europa la politica degli stati nazionali è sempre stata più importante di quella europea. Io perciò non sarei così nostalgico di Merkel che ha voluto dire per tanto tempo Schäuble e feroci e autoritarie (il cancellierato!) politiche di classe imposte all‘ interno e all‘ esterno del proprio paese (Monti capo del governo e riscrittura neoliberale della costituzione del 25 Aprile e via giù dai Fubini fino ai Giorgetti).
Ora però, lo schema tedesco, cioè l’ esportazione in “periferia” delle instabilità dei propri processi di accumulazione, ha smesso di funzionare. Per tutto questo non si sentono al momento parole chiare ma solo richiami identitari e la guerra fredda tra questi. Non solo Merkel ma anche il cancelliere è muto. Ci guarda, calmo, privo di espressione, da cartelloni giganteschi a volte da solo a volte insieme a una donna che non so chi sia, lo sfondo rosso sangue dietro.
Sembra una specie di Pathos-Formel invertita, un’ icona centrista e senza parole.
Nel frattempo, nel telegiornale prinicipale, quando si parla di Gaza, la notizia finisce sempre in un “panino” tra l’ Ucraina e qualcosa di più leggero su qualche reale europeo o sul viaggio della fiamma olimpica verso Parigi.