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In concorso a Pesaro “I resti di Bisanzio”, iconoclastia senza speranza
Mostra di Pesaro "Carezzo macerie, luoghi abbandonati, anche brutture architettoniche del '900, tutto si deposita negli occhi e nella mente formando la nostra coscienza"
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Mostra di Pesaro "Carezzo macerie, luoghi abbandonati, anche brutture architettoniche del '900, tutto si deposita negli occhi e nella mente formando la nostra coscienza"
Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 21 giugno 2014
Dove abbiamo già visto i giovani che si muovono tra le macerie cercando nuovi punti di riferimento? nei film delle nouvelle vagues dei paesi dell’est, Chybulski nella sua fuga da ogni prospettiva futura, oppure uno Skolimowski ventenne che corre da un punto all’altro della città, «uono nuovo» ritagliato contro i muri o perfino i ragazzi del free cinema inglese che, più organizzati trasportavano letti di ferro per le strade nei loro traslochi anche mentali. Ma I Resti di Bisanzio di Carlo Michele Schirinzi, unico film italiano in concorso, non lascia speranza, terra bruciata come in un dopoguerra eterno. Il regista...