Visioni

«In “Di Grazia” danze, canti e storie di braccianti agricole sfruttate»

«In “Di Grazia” danze, canti e storie  di braccianti agricole sfruttate»Un'immagine dallo spettacolo "Di Grazia (la voix du patron)"

Incontri Parlano il regista, coreografo e performer Alexandre Roccoli e l'attrice e cantante Roberta Lidia Di Stefano

Pubblicato 9 mesi faEdizione del 16 febbraio 2024
Un corpo femminile si libera. Sprigiona storie, identità, traumi da abusi. È voce, canto, rito. Antico e modernissimo. Racconta un atavico connubio: violenza/ potere. Di Grazia (la voix du patron), in prima nazionale all’Arena del Sole di Bologna (13-25 febbraio) nell’ambito di «Focus lavoro, spettacoli e attività culturali legati al tema del lavoro», nasce dall’incontro tra Alexandre Roccoli, coreografo performer italo francese del Theatre du Soleil, attivo nella scena elettronica berlinese, la cui ricerca si basa su antichi gesti artigianali, e Roberta Lidia De Stefano, attrice e cantante calabrese diplomata alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, co fondatrice della compagnia...

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