Internazionale
In Etiopia il Tigray vota da solo. Ahmed, Nobel senza pace
Lo strappo Elezioni rinviate per il rischio pandemia, ma lo stato in cui risiede la minoranza che per 27 anni ha dominato il paese sfida il governo centrale e il premier: urne aperte oggi
In fila a un seggio durante le elezioni nazionali etiopi del 2015 – Ap
Lo strappo Elezioni rinviate per il rischio pandemia, ma lo stato in cui risiede la minoranza che per 27 anni ha dominato il paese sfida il governo centrale e il premier: urne aperte oggi
Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 9 settembre 2020
Ogni tentativo di portare la pace in Etiopia da parte del primo ministro Abiy Ahmed, sembra trasformarsi in un boomerang che torna indietro per far cadere il governo. Oggi nel Tigray, stato settentrionale della Repubblica federale democratica etiope, i cittadini sono chiamati alle urne dai dirigenti locali per le elezioni regionali che si sarebbero dovute svolgere in agosto con le legislative, ma che il governo centrale ha rimandato a data da destinarsi causa emergenza Covid. AL VOTO PRENDERANNO PARTE 4 milioni e 300 mila tigrini, gruppo etnico che per oltre vent’anni, fino all’arrivo di Abiy Ahmed, ha rappresentato la classe...