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In Europa serve un piano A oltre che B

Nuova finanza pubblica La trattativa sarà complessa e potrebbe fallire veramente. Con diverso entusiasmo si discute di un piano B a destra come a sinistra, a partire dall’idea che se necessario «faremo da soli». Meno chiare sembrano le conseguenze di un tale scenario. È pensabile sia sufficiente riprendersi i soldi versati nel Mes come teorizza Giorgia Meloni? Attingere in maniera più o meno forzosa dai risparmi nazionali? Oppure recuperare una banca centrale e far battere moneta o comprare titoli di Stato?

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 18 aprile 2020
Come diceva John Belushi, «quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare». A forza di fare i duri la corda si spezzerà facendo esplodere l’eurozona? Uno scenario ancora improbabile, ma che non si può certo escludere e le cui conseguenze sono imprevedibili. Per provare a mettere in fila i problemi iniziamo dai dati del Fmi. Si annuncia un pianeta in recessione con una contrazione del Pil pari al 3% (nel 2009 fu dello 0,6%). Per l’Italia è previsto un -9,1% (nel 2009 -5.2%) dentro un quadro dell’eurozona pari a -7,5% e con la Germania a -7%. Numeri...

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