Internazionale

Caso Djalali e sanzioni, a Teheran è lotta interna

Caso Djalali e sanzioni, a Teheran è lotta internaAhmadreza Djalali

Iran Kylie Moore-Gilbert, australiana, è stata rilasciata in cambio di tre iraniani detenuti in Thailandia dal 2012. Ahmadreza Djalali, iraniano e svedese, si avvicina al patibolo. Sulla sua testa si gioca lo scontro tra conservatori e moderati

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 28 novembre 2020
La magistratura di Teheran ha liberato la ricercatrice australiana Kylie Moore-Gilbert, arrestata per spionaggio nel settembre 2018 e condannata a dieci anni. Secondo i media iraniani, sarebbe stata scambiata con tre cittadini della Repubblica islamica detenuti in Thailandia dal 2012 per possesso illegale di esplosivi: avrebbero potuto usarli contro diplomatici israeliani a Bangkok, come accaduto in India e Georgia. La diplomazia internazionale non è altrettanto efficace nell’ottenere la liberazione di Ahmadreza Djalali: il boia dovrebbe eseguire la condanna a morte del ricercatore arrestato nel 2016 mentre si trovata in patria per una conferenza. Sotto tortura, avrebbe confessato di essere una...

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