Internazionale
In Libia Tobruk e tribù sfidano gli Usa
Le cento «Libie» L’ex alleato occidentale convoca l’ambasciatore. I clan: «Imperialisti». Il premier al-Sarraj privo di sostegno da chi controlla ampie porzioni di territorio, popolazione e potere economico. L’alternativa tribale è Saif Gheddafi. L’Isis si riorganizza a sud: attinge adepti dai rivali e punta alle vie del contrabbando
Le cento «Libie» L’ex alleato occidentale convoca l’ambasciatore. I clan: «Imperialisti». Il premier al-Sarraj privo di sostegno da chi controlla ampie porzioni di territorio, popolazione e potere economico. L’alternativa tribale è Saif Gheddafi. L’Isis si riorganizza a sud: attinge adepti dai rivali e punta alle vie del contrabbando
Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 4 agosto 2016
La speranza delle diplomazie occidentali è che i raid Usa sull’Isis a Sirte (partiti, scrive il New York Times, dalla Giordania e da portaerei sul Mediterraneo) rafforzino il governo di unità nazionale del premier al-Sarraj. Di certo isolano in parte il generale Haftar. Prova ne è la rabbia con cui il parlamento di Tobruk (ex riferimento Usa e Ue, oggi all’angolo per non aver riconosciuto l’esecutivo uscito dal negoziato Onu) ha reagito ai primi raid: azione illegale che viola la sovranità libica. Poi è giunta la seconda reazione: ieri Tobruk ha convocato l’ambasciatore Usa in Libia per «chiarire le violazioni...