In movimento, un compleanno tra dolore e coraggio
Il numero di febbraio Chiudere in tipografia questo undicesimo numero di in movimento non è stato semplice. Tra terremoto, black out nel Centro Italia, valanghe e maltempo, articoli e pagine sono cambiati più volte alla ricerca del tono "giusto" per questo numero sulla neve. Da giovedì 2 ci trovate in edicola. Raccontateci che ne pensate, dove siamo riusciti e dove no
Il numero di febbraio Chiudere in tipografia questo undicesimo numero di in movimento non è stato semplice. Tra terremoto, black out nel Centro Italia, valanghe e maltempo, articoli e pagine sono cambiati più volte alla ricerca del tono "giusto" per questo numero sulla neve. Da giovedì 2 ci trovate in edicola. Raccontateci che ne pensate, dove siamo riusciti e dove no
Montagne da spalare, montagne in movimento. Il terremoto ha fatto scoprire a tutti quant’è prezioso il lavoro del soccorso alpino: la nostra inchiesta su cos’è e come funziona. In questo numero sulla neve vi portiamo anche dove non c’è più o dove ce n’è troppa e tocca rinunciare, con Ermanno Salvaterra, Giorgio Daidola e Simone Moro.
Chiudere in tipografia questo undicesimo numero di in movimento non è stato semplice.
Articoli e pagine sono saltati più volte mano a mano che i terribili eventi del Centro Italia dipanavano le loro storie di dolore e di coraggio. Come si può parlare di bellezza mentre intorno a noi le montagne si sgretolano, la neve soffoca, gli elicotteri cadono e le persone muoiono in casa letteralmente di freddo (almeno 5 solo in Abruzzo), senza luce né riscaldamento per settimane.
Come trovare oggi il tono giusto per parlare di neve, Appennini, esplorazioni con gli sci ai piedi? Tra le tante, la scelta più difficile ha riguardato la grande foto in copertina. Ne abbiamo provate letteralmente decine, alla ricerca di quella che raccogliesse senso e sentimento.
Il risultato lo vedete in edicola da giovedì 2 febbraio. Una foto del Monte Bianco, dove l’uomo è piccolo di fronte alla forza della natura, la neve e il baratro delle pietre. Uno yin-yang dell’andare sulle terre alte. Il crocevia a cui, salendo, ci arrestiamo.
In movimento compie un anno. Era l’11 febbraio quando spedimmo in edicola il primo numero. Rivedendo la traccia alle nostre spalle, è stato un cammino entusiasmante.
Un’idea nata da una passione in redazione ha acceso la vostra e quella di molti autori e fotografi, mettendo in circolo idee, tentativi ed errori, la voglia di esplorare qualcosa di diverso e di più duraturo di un post su Facebook.
La scintilla è stata l’incontro con i veri co-autori di questa rivista.
In ordine di apparizione, come nei film: Umberto Isman, Francesca Colesanti, Peter Freeman e, da oggi, anche Linda Cottino.
Dopo un ottimo esordio, confermarsi il secondo anno è più difficile.
Non rinunciamo al nostro carattere “sperimentale”, di narrazione che sottrae più che aggiungere. Che torna alle radici del racconto in tutte le sue semplici forme: reportage, antologia, inchiesta, intervista, recensione.
Da oggi potete abbonarvi e fare abbonare chi non ci conosce (tutti i dettagli qui sotto). Questa iniziativa, soprattutto, si regge su di voi. Finché vi piacerà esisterà ancora. E lo stesso vale per noi autori, donne e uomini impegnati in altri lavori su altri fronti.
È questo il patto che facciamo prima di ogni uscita. Costruiamo insieme qualcosa di prezioso: lo spazio di una libertà condivisa. È questo il nostro «outdoor».
Ci rivediamo il primo giovedì del mese, il 2 marzo. Non vi anticipiamo nulla, ma stiamo facendo un lavoro «scientifico».
–> Scarica il pdf qui <–
Come abbonarsi a «in movimento», un anno insieme a 20 euro
Finalmente si può. Da oggi è possibile abbonarsi a «in movimento».
Come ormai saprete, questa «strana» rivista solitamente esce in edicola il primo giovedì del mese. Ma ce lo avete scritto in tanti, in molte zone non è facile trovarla e anche gli edicolanti non sanno bene come «trattarla». Siamo un prodotto «anomalo» nel panorama editoriale italiano. Per ovviare a questi inconvenienti, abbiamo deciso di aprire una «campagna abbonamenti». Un anno insieme, ogni mese, via posta, a 20 euro.
Abbonarsi, oltre a essere utile per non perdere neanche un numero, è anche il modo migliore per sostenere questa iniziativa, per dargli fiato e gambe e consentirgli di continuare questo sforzo editoriale «in verticale».
Venti euro possono essere molti ma sono l’obiettivo che ci siamo dati per sostenere questo progetto che, come vedrete anche in questo numero, si sostiene soprattutto grazie al vostro entusiasmo, alla competenza dei nostri autori e fotografi e alle vendite in edicola.
Abbonarsi è semplice. Si può fare on line con carta di credito oppure alla vecchia maniera con bollettino postale o bonifico bancario. Ecco come.
ABBONAMENTI SUL SITO CON CARTA DI CREDITO
Per chi non lo avesse già fatto, bisogna registrarsi sul sito del manifesto. Si fa una volta sola nella vita e serve per avere i vostri recapiti e il vostro indirizzo postale per spedirvi le copie. En passant, si possono anche leggere alcuni articoli del giornale gratis e senza pubblicità.
Una volta registrati si va alla pagina «Abbonati» qui. Si paga con carta di credito via Stripe ed è fatta. Dal prossimo mese riceverete a casa «in movimento».
ABBONAMENTI VIA BONIFICO BANCARIO
Il bonifico può essere effettuato sul conto corrente presso Banca Etica intestato a il nuovo manifesto società cooperativa editrice
IBAN: IT30P0501803200000000153228 – BIC: CCRTIT2T84A
ABBONAMENTI VIA BOLLETTINO POSTALE
Pagamento con bollettino postale intestato come sopra sul c.c.p. 1022 075 350
OCCHIO ALLA CAUSALE
Con bonifico e bollettino postale occhio alla causale.
Dovete scrivere: «abbonamento in movimento, nome cognome, email e indirizzo postale».
E per velocizzare il tutto è meglio mandare subito dopo una mail con questi dati all’indirizzo maniabbonati@ilmanifesto.it
I consigli di mema
Gli articoli dall'Archivio per approfondire questo argomento