Italia
«In piazza con i nuovi proletari: altro linguaggio, stessi problemi»
No Tav Intervista a Lele Rizzo, delcentro sociale torinese Askatasuna. Osservatori» del coordinamento 9 dicembre, «per non lasciarli a fascisti o mafiosi»
No Tav Intervista a Lele Rizzo, delcentro sociale torinese Askatasuna. Osservatori» del coordinamento 9 dicembre, «per non lasciarli a fascisti o mafiosi»
Pubblicato quasi 11 anni faEdizione del 12 dicembre 2013
Mauro RavarinoTORINO
«Esserci non significa aderire. Abbiamo preferito non rimanere a casa davanti al pc a commentare ed etichettare. Per provare a comprendere. Quello sceso in piazza è un bel pezzo di società, che può piacerci o meno per come si esprime, ma che non possiamo ignorare. Esserci significa non lasciare la piazza in mano magari a fascisti o mafiosi». Lele Rizzo, uno dei volti più rappresentativi del centro sociale torinese Askatasuna (e dei No Tav), rivendica la scelta di stare in piazza nei giorni della protesta dei forconi. Com’è nata l’idea di partecipare, anche in qualità di «osservatori», alle manifestazioni che...