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In quella voragine è finita anche una parte dello Stato

In ricordo di Giovanni Falcone Ventisette anni fa, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, sapevano di rischiare molto, ma rappresentavano lo Stato e dovevano garantire la sicurezza dei magistrati che li precedevano nella carovana […]

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 23 maggio 2019
Ventisette anni fa, Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, sapevano di rischiare molto, ma rappresentavano lo Stato e dovevano garantire la sicurezza dei magistrati che li precedevano nella carovana di autovetture che percorreva l’autostrada in direzione Palermo. Davanti a loro Francesca Morvillo e Giovanni Falcone; quest’ultimo era appena rientrato da Roma dove era stato chiamato dal Ministro della Giustizia alla direzione degli Affari Penali di quel dicastero. Per ucciderli fu fatta esplodere una tonnellata di tritolo. Non è stato facile interpretare l’operato di Giovani Falcone, quando era in vita. Ci furono molti fraintendimenti inspirati da altrettanti pregiudizi. Neanche Magistratura...

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