Internazionale

Tigray, la guerra non è finita e adesso a uccidere è anche la fame

Tigray, la guerra non è finita e adesso a uccidere è anche la fameProfughi del Tigray nella regione sudanese di Qadarif – Ap

Etiopia Una realtà diversa dai rassicuranti comunicati ufficiali. Dettagli sul ruolo di truppe eritree e somale. Allarme umanitario: «Mentre parliamo la popolazione muore»

Pubblicato quasi 4 anni faEdizione del 20 gennaio 2021
La guerra del Tigray rischia di essere un tipico esempio di eterogenesi dei fini: di «conseguenze non intenzionali di azioni intenzionali». La situazione sul terreno appare più complicata dei rassicuranti comunicati ufficiali. Il Tigray sta trascinando l’Etiopia verso conseguenze impreviste dall’esito imprevedibile. Primo dalle notizie che filtrano i combattimenti nel Tigray non sono finiti e continuano, secondo militari eritrei sarebbero ampiamente attivi, terzo militari eritrei (circa 2.000) secondo il quotidiano Sudan Tribune avrebbero attraversato il confine tra Etiopia e Sudan nei pressi di Wadi-al-Charab per supportare l’esercito etiope nella difesa dell’area contesa di al-Fashaq, quarto l’Eritrea ha inviato in queste...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi