Visioni
«In Transit», la repressione in Iran nella filigrana di Anna Seghers
A teatro Al Fabbricone di Prato il nuovo lavoro di Amir Reza Koohestani, le frontiere come un luogo di coercizione
Una scena da «In Transit»
A teatro Al Fabbricone di Prato il nuovo lavoro di Amir Reza Koohestani, le frontiere come un luogo di coercizione
Pubblicato quasi 2 anni faEdizione del 14 febbraio 2023
Gianfranco CapittaPRATO
Amir Reza Koohestani è un artista iraniano che catturò grande attenzione quando apparve per la prima volta in Italia, a Modena, qualche anno fa con una curiosa coreografia che risuonava sui bicchieri pieni d’acqua. Trasferitosi a lavorare in Europa, l’artista ha presentato ora al Fabbricone di Prato una coproduzione europea (larga e prestigiosa) di grande interesse, sia per l’origine nobile da cui nasce, Transit di Anna Seghers, sia perché fin dal titolo, divenuto In Transit, ci porta dentro una situazione repressiva di trasparente drammaticità: i controlli, polizieschi fino alla persecuzione, in cui chiunque può imbattersi in qualsiasi posto di frontiera...