Internazionale

«In Tunisia la rivoluzione non è finita»

«In Tunisia la rivoluzione non è finita»Lina Ben Mhenni

Tunisia La «blogger» Lina Ben Mhenni descrive la puzza dell’integralismo dopo i «gelsomini». Nel 2011 il rogo di un disoccupato innescò la cacciata di Ben Ali. Quello di una ragazza di 13 anni, oggi, cade nel silenzio generale

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 14 giugno 2014
Il 4 gennaio del 2011, il giovane disoccupato Mohamed Bouazizi si dà fuoco davanti alla prefettura di Sidi Bouzid, nella Tunisia centrale. Un gesto fortemente simbolico, che lo renderà «martire» e restituirà al popolo tunisino il coraggio di uscire in strada all’urlo di la khaoufa baada al’yaoum («mai più paura»), fino a rovesciare – dopo ventitré anni di soprusi – il regime di Zine El-Abidine Ben Ali. Il 28 maggio scorso, Eya – una tredicenne della periferia di Tunisi – viene bruciata viva dal padre e muore dieci giorni dopo in ospedale. Le circostanze del delitto non sono chiare ma...

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