Internazionale

In Tunisia sette anni dopo, «molto resta ancora da fare»

In Tunisia sette anni dopo, «molto resta ancora da fare»Protesta anti-austerity su Avenue Habib Bourguiba, Tunisi; sotto Habib Kazdaghli – Ap

Intervista a Habib Kazdaghli Malcontento sociale e jihad, parla un simbolo della lotta all’integralismo: «Libertà d’espressione, elezioni, costituzione... In questo siamo avanti rispetto ad altri paesi arabi. Resta però da contrastare la disoccupazione giovanile, vera piaga del paese»

Pubblicato quasi 7 anni faEdizione del 12 gennaio 2018
«Sette anni dopo la Rivoluzione dei Gelsomini il paese conosce un nuova era di libertà politiche, intellettuali e culturali, ma sono necessarie riforme economiche serie per contrastare i motivi delle crescenti tensioni sociali, come quelle riesplose in questi giorni». A sostenerlo è Habib Kazdaghli, preside della facoltà di Studi umanistici di Manouba (Tunisi), autore di diversi studi sulla storia contemporanea della Tunisia, i movimenti comunisti nel Maghreb e la storia delle minoranze etniche nel paese. Kazdaghli, inoltre, è l’uomo-simbolo dei diritti delle donne e della resistenza contro l’avanzata wahabita nelle università: impegno che gli è costato minacce di morte da...

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