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In una parola: fine
Domani anche quest’anno finirà. C’è sempre qualcosa di ambiguo nel far festa che questa data ci impone. Esempio ipercontemporaneo la vicenda dell’algoritmo di Facebook che ha suggerito a tutti di […]
Domani anche quest’anno finirà. C’è sempre qualcosa di ambiguo nel far festa che questa data ci impone. Esempio ipercontemporaneo la vicenda dell’algoritmo di Facebook che ha suggerito a tutti di […]
Pubblicato quasi 10 anni faEdizione del 30 dicembre 2014
Domani anche quest’anno finirà. C’è sempre qualcosa di ambiguo nel far festa che questa data ci impone. Esempio ipercontemporaneo la vicenda dell’algoritmo di Facebook che ha suggerito a tutti di celebrare un «anno meraviglioso», suscitando la reazione di un padre che si è visto pubblicare la foto della figlia scomparsa. A voler essere ottimisti, questi incidenti «tecnologici» – ma dietro ogni tecnologia per ora continua a esserci quel «difetto» umano – forse ci inducono a riflettere meglio sul nostro modo di pensare e di comunicare. La parola fine, per esempio, è un bel problema. Alcuni anni fa le femministe del...