Internazionale

In Venezuela più «orti di guerra» e meno agrobusiness

Sanzioni, golpe e dipendenza alimentare Secondo l’agroecologo Miguel-Angel Nuñez «piccoli e medi produttori sono molto più efficienti nel rapporto costi-benefici. Riflettiamoci, nel definire nuove politiche»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 4 maggio 2019
In un breve video girato il 30 aprile da Alba Tv, in pieno tentato golpe, i produttori di farina di mais precotta della Comuna socialista José Pio Tamayo a Barquisimeto, si presentano: «Mentre un gruppo di facinorosi attacca la rivoluzione bolivariana, eccoci qui a lavorare: 10 tonnellate in aprile, presto arriveremo a 3.500 kg al giorno. Crediamo nell’unità fra contadini e produttori delle comunas, per la nostra sovranità agricola e alimentare.» Negli stessi giorni si è regolarmente svolto, nel parco de Los Caobos a Caracas, il Primo incontro nazionale dei produttori di semi autoctoni. Mentre va in scena il golpe...

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