Economia

Inail, meno morti sul lavoro ma è solo l’effetto della crisi

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Dati Nel 2013 gli infortuni mortali sono stati 660, due vittime al giorno. E' una strage. Il tasso di mortalità sarebbe in calo, ma anche questo potrebbe solo essere uno dei tanti segnali della recessione economica: si lavora meno, dunque si muore meno. Non la pensa così il ministro Poletti, mentre i sindacati invitano a non abbassare la guardia

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 10 luglio 2014
Cala il numero di morti sul lavoro. Ma c’è poco di cui essere soddisfatti. Perché si tratta pur sempre di una strage: una media di due vittime al giorno. E poi perché, proprio come l’inflazione bassa, anche questo dato – reso pubblico ieri dall’Inail nella sua relazione annuale al parlamento – è uno dei tanti indici che testimoniano la crisi. Si lavora meno, dunque si muore meno. Tutto qui. Questo senza pensare al fatto che molti lavoratori non sono coperti dall’Inail ma da altri sistemi assicurativi e che molti non sono coperti affatto perché lavorano in nero. E in questo...

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