Cultura

Incamminandosi verso il porto

Incamminandosi verso il portoL’interno del teatro dell’opera di Odessa 1884-1887, progettato dagli architetti viennesi Ferdinand Fellner e Hermann Gottlieb Helmer – Foto Getty Images

Odessa Mentre oggi si trova sotto i bombardamenti, un viaggio a ritroso nella città così amata dal poeta nazionale russo, Puskin. L’Opera, l’ensemble architettonico neoclassico della piazza intitolata al Duca di Richelieu, così come il grandioso viale che conduce al mare e la scalinata di Potëmkin sono luoghi e monumenti dal 2009 al vaglio dell’Unesco

Pubblicato più di 2 anni faEdizione del 5 aprile 2022
«Vivevo allora nella polverosa Odessa…» scriveva Aleksandr Puskin in un ipotetico capitolo ottavo dell’Evgenij Onegin mai concluso e dedicato alle peregrinazioni dell’inquieto protagonista nel Caucaso, in Crimea e, per l’appunto, nel sud dell’Impero russo. La prima persona non è casuale: a Odessa lo scapestrato poeta aveva davvero risieduto per un anno intero, a partire dal luglio 1823, allorché lo zar Alessandro I in persona lo aveva spedito laggiù a espiare la stesura di alcuni epigrammi troppo arditi. Destinato a mansioni burocratiche certo non elettrizzanti in qualità di addetto alla segreteria del locale governatore, Puskin troverà comunque il modo di passare...

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