Alias Domenica
Incisioni tele design, l’Europa disco rosso
A Rovigo, Palazzo Roverella, "Giapponismo. Venti d’Oriente nell’arte europea", a cura di Francesco Parisi Arrivato in occidente come infatuazione (vedi Makart , Delug), il nipponismo arrivò a influenzare strutture e procedimenti formali, dai nabis ai simbolisti: una mostra «Wunderkammer»
Christopher Dresser (Manufacture Leroy, Parigi), "Bateaux et dauphins", carta da parati, Parigi, Museés des Arts Décoratifs
A Rovigo, Palazzo Roverella, "Giapponismo. Venti d’Oriente nell’arte europea", a cura di Francesco Parisi Arrivato in occidente come infatuazione (vedi Makart , Delug), il nipponismo arrivò a influenzare strutture e procedimenti formali, dai nabis ai simbolisti: una mostra «Wunderkammer»
Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 20 ottobre 2019
Giorgio VillaniROVIGO
Non è cosa nuova che in seguito all’Esposizione Universale di Parigi del 1867 i prodotti artistici giapponesi abbiano cominciato a penetrare massicciamente in Occidente. L’aneddoto del volumetto d’Hokusai giunto fra le mani di Bracquemond come imballaggio d’alcune porcellane è noto a tutte le persone beneducate che nemmeno ignorano, probabilmente, come la diffusione di queste stampe abbia influenzato di lì a poco tempo la pittura impressionista. Anche i più generici e frettolosi fra i manuali d’arte parlano di una presenza di modelli giapponesi nel Saggio di figura en plain air di Monet o nella Tinozza di Degas, entrambi del 1886, e...