Alias Domenica
Inconscio irlandese, in uno stile sontuoso
Narrativa Una famiglia di emigrati sperimenta la rovina in seguito all’incendio doloso della fattoria: l’approdo del romanzo è visionario, mentre nella lingua si riflette l’esilio, fino a contagiare anche la sintassi: «Neve nera», da 66thand2nd
Gerard Byrne, A country road, a tree, evening: Cruagh, on the road between Kilakee and Tibradden, Dublin Mountains , 2006
Narrativa Una famiglia di emigrati sperimenta la rovina in seguito all’incendio doloso della fattoria: l’approdo del romanzo è visionario, mentre nella lingua si riflette l’esilio, fino a contagiare anche la sintassi: «Neve nera», da 66thand2nd
Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 9 settembre 2018
«Nel campo, la giumenta nitrì dolcemente e voltò le spalle alla sua ombra tremolante riflessa nell’abbeveratoio. Si incamminò verso la staccionata, a ovest. La luce splendente del giorno, le colline eterne sotto quel vento che soffiava delicatamente sulla terra, invisibile come la mano torturatrice del tempo»: si chiude così, con una invocazione all’ovest, ovvero all’inconscio segreto dell’Irlanda, Neve nera (66thand2nd, traduzione di Riccardo Michelucci, che già aveva curato l’esordio di Lynch, Cielo rosso al mattino, pp. 282, euro 17,00) il secondo romanzo di Paul Lynch, tra i più interessanti scrittori della sua generazione, faticosamente liberatosi dagli altalenanti entusiasmi e dalle...