Alias Domenica
Indagare l’identità salendo sul campanile di Hitchcock
Filosofia e acrofobia Nel suo nuovo libro Vertigine (Bollati Boringhieri) Andrea Cavalletti studia la repulsione/attrazione per il baratro come snodo della coscienza dell’io: una traiettoria dal cinema alla filosofia
La spirale sullo chignon di Kim Novak in "Vertigo" di Alfred Hitchcock, U.S.A. 1958
Filosofia e acrofobia Nel suo nuovo libro Vertigine (Bollati Boringhieri) Andrea Cavalletti studia la repulsione/attrazione per il baratro come snodo della coscienza dell’io: una traiettoria dal cinema alla filosofia
Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 28 aprile 2019
James Stewart nella scena del campanile in “Vertigo” di Alfred Hitchcock, U.S.A. 1958 Nell’estate del 1962 François Truffaut intervistò Alfred Hitchcock agli studios della Universal, nelle pause di lavorazione del montaggio degli Uccelli. In quelle conversazioni, che Truffaut avrebbe trasformato in uno dei libri di cinema più amati di sempre, Hitchcock si soffermò a commentare con il più giovane collega un dettaglio tecnico delle riprese della Donna che visse due volte (il cui titolo originale è Vertigo). Si tratta dell’espediente con cui era riuscito a rendere cinematograficamente la distorsione emotiva e coscienziale del protagonista Scottie (James Stewart) quando fissa...