Cultura

Indagine semiseria sull’intelligenza artificiale

Indagine semiseria sull’intelligenza artificiale

Scaffale «Osvaldo, l’algoritmo di Dio», il nuovo romanzo di Renato de Rosa, per Carbonio. Seppure davvero esilarante in alcuni momenti, il testo riflette e spinge a riflettere su diversi argomenti assolutamente non secondari. Si va dal potere nelle università e nei centri di ricerca, alle implicazioni sociali di giochi come il bridge e gli scacchi, dal libero arbitrio a che cos’è e come funziona l’intelligenza artificiale e quella semplicemente umana che sempre più sembra corrispondere a una definizione di un bel po’ di tempo fa: «L’intelligenza è uno strumento - e questo strumento è finito in mano agli stupidi»

Pubblicato circa 4 anni faEdizione del 17 settembre 2020
Immaginate che un ricercatore si trovi all’improvviso di fronte all’oggetto della propria ricerca. Ad esempio uno che ha passato la vita a cercare di provare l’esistenza del mostro di Loch Ness o dello yeti e si trovi all’improvviso di fronte il mostro o il bestione dell’Himalaya. O meglio ancora, che un filosofo intento a riflettere sull’esistenza o meno di Dio si trovi all’improvviso davanti l’Essere perfettissimo, Creatore e Signore del cielo e della terra che gli rivolge la parola. Ecco è proprio qualcosa del genere che accade al protagonista e ai suoi compagni all’interno di Osvaldo, l’algoritmo di Dio, il...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi