Visioni

Indagini, complotti e ragionevole dubbio, un «assassino» fra racconto e realtà

Indagini, complotti e ragionevole dubbio, un «assassino» fra racconto e realtà

Il lato oscuro delle serie tv «Making a Murderer» di Moira Demos e Laura Ricciardi: la storia di Steve Avery, che ha passato 18 anni in carcere per un crimine che non aveva commesso e oggi sconta l'ergastolo

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 26 aprile 2019
Tutto comincia con la scomparsa, nell’ottobre del 2005, di una giovane fotografa – Teresa Halbach – nella contea di Manitowoc, in Wisconsin. Ma in realtà tutto comincia molto prima, nel 1985, quando Steven Avery, il proprietario di uno sfasciacarrozze in quella stessa Contea, viene arrestato per lo stupro e il tentato omicidio di Penny Beerntsen, assalita mentre faceva jogging sulle sponde del lago Michigan, e che lo riconobbe in un confronto all’americana. Condannato a 32 anni di prigione, Avery continua nonostante tutto a proclamare la sua innocenza, che verrà provata 18 anni dopo dall’esame del Dna: era stato un altro...

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