Internazionale

India, la Corte suprema libera gli attivisti arrestati

India, la Corte suprema libera gli attivisti arrestati

India L’ipotesi degli inquirenti, ovvero che i cinque avessero incoraggiato gli scontri intercomunitari tra dalit e marathi dell’inizio dell’anno, sembra già scricchiolare in assenza di prove concrete a carico degli accusati. Un copione che ricalca l’assurda vicenda di altri cinque attivisti per i diritti umani dei carcerati, dei dalit, dei tribali indiani – «adivasi» – e di chi lotta per la salvaguardia dell’ambiente in India, arrestati con la medesima accusa il 6 giugno

Pubblicato circa 6 anni faEdizione del 30 agosto 2018
«Il dissenso è la valvola di sfogo della democrazia. Se si proibisce il dissenso, allora la pentola a pressione può esplodere». Così, ieri, il giudice della Corte suprema indiana D.Y. Chandrachud ha sintetizzato in un’udienza speciale l’intervento della massima corte indiana a difesa dei cinque attivisti per i diritti umani arrestati martedì per ordine delle autorità del Maharashtra. ACCOGLIENDO la petizione lanciata da un nutrito gruppo di intellettuali indiani, la Corte suprema ha sospeso la traduzione in carcere degli attivisti in favore dei domiciliari fino al prossimo 6 settembre, quando il governo del Maharashtra e la polizia di Pune dovranno...

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