Visioni
Inferno senza ritorno sulla frontiera macchiata di sangue
Al cinema «I segreti di Wind River», un noir conclude la trilogia western del regista Taylor Sheridan. L’ombra del genocidio dei nativi americani in un racconto contemporaneo privo di moralismi
Nella foto Jeremy Renner e Gil Birmingham in una scena di «I segreti di Wind River»
Al cinema «I segreti di Wind River», un noir conclude la trilogia western del regista Taylor Sheridan. L’ombra del genocidio dei nativi americani in un racconto contemporaneo privo di moralismi
Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 5 aprile 2018
Il cadavere di una giovane donna trovato in mezzo a una distesa di neve. È morta di freddo e sfinimento dopo aver corso a lungo nei boschi, a piedi nudi, fuggendo da chi l’aveva picchiata e violentata. Taylor Sheridan contrasta lo sfondo bianchissimo, deserto e silenzioso con questa premessa brutale. Siamo a Wind River, nel cuore del Wyoming, una delle riserve indiane più vaste degli State, oggi popolata da una maggioranza di nativi americani Arapaho e Eastern Shoshone. Il film, I segreti di Wind River, è l’ultimo capitolo di quella che Sheridan ha definito la sua «Trilogia della frontiera» –...