Economia

Ingiusta, regressiva, classista: il rilancio leghista sulla flat tax

Ingiusta, regressiva, classista: il rilancio leghista sulla flat taxIl vicepremier ministro dell'Interno Salvini con Armando Siri (Lega) al vertice economico di governo/partito al Viminale – LaPresse

Poker di governo Tassa al 15% estesa a 55 mila euro di reddito, costo tra i 12 e i 13 miliardi. E si ricomincia a parlare di condoni («pace fiscale 2») e sanatorie sul contante nelle cassette di sicurezza. Prossimo vertice economico al Viminale, eletto sede di un esecutivo bifronte, fissato per il «6-7 agosto»

Pubblicato più di 5 anni faEdizione del 16 luglio 2019
Ingiusta, regressiva, classista. È la proposta della «flat tax» formalizzata ieri nella sede leghista del governo: il Viminale. Più che a comunicare le reali intenzioni dell’esecutivo sulla «tassa piatta» – ancora ieri la viceministra all’economia Castelli (M5S) l’ha definita «superata: meglio rimodulare le aliquote Irpef») – l’incontro è servito a riaffermare il predominio della Lega nel governo. Siamo all’inizio dell’estenuante rincorsa per la legge di bilancio che non finirà «a luglio o ad agosto», come ha detto il maestro di cerimonie Salvini, ma a Natale, tra una partita a poker e un’altra con Di Maio: «La flat tax, facciamola anche...

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