Cultura
Intrecci famigliari e geometrie variabili
GIORGIO BASSANI «Il giardino dei Finzi-Contini» compie i suoi primi sessant’anni. Il romanzo è divenuto un luogo della memoria non solo dell’ebraismo italiano, ma del nostro paese nel ’900
Un fotogramma tratto dal film «Il giardino dei Finzi Contini» (1970) diretto da Vittorio De Sica
GIORGIO BASSANI «Il giardino dei Finzi-Contini» compie i suoi primi sessant’anni. Il romanzo è divenuto un luogo della memoria non solo dell’ebraismo italiano, ma del nostro paese nel ’900
Pubblicato quasi 3 anni faEdizione del 26 gennaio 2022
A sessant’anni dalla sua pubblicazione Il giardino dei Finzi-Contini di Giorgio Bassani (1962) è divenuto un luogo della memoria non solo dell’ebraismo italiano, ma dell’Italia del Novecento. Nell’esperienza e immaginazione di Bassani, la Ferrara del suo romanzo più noto è, tuttavia, non solo la patria degli antenati e familiare, ma un microcosmo in cui osservare – con occhio da antropologo e da psicologo sociale (altri direbbero, semplicemente, da scrittore) – la condizione umana e le vicissitudini della storia che, nella sua narrativa, sono spesso concentrate nel ventennio fascista. Sul filo della memoria prendono forma i comportamenti quotidiani, gli intrecci familiari,...