Internazionale

Investigatori italiani: «Se al-Sisi non collabora, ce ne andiamo dall’Egitto»

Investigatori italiani: «Se al-Sisi non collabora, ce ne andiamo dall’Egitto»Manifestazione in memoria del ricercatore italiano Giulio Regeni ucciso al cairo – LaPresse

Egitto Resa dei conti per il team investigativo italiano, ostruito dal regime. Chiuso il Centro per la riabilitazione delle Vittime delle violenze. Dopo i dipendenti pubblici anche i ricercatori egiziani sono scesi in piazza

Pubblicato quasi 9 anni faEdizione del 18 febbraio 2016
Oggi è la giornata decisiva per le indagini sulla tortura e morte del dottorando italiano, Giulio Regeni. Il team di investigatori italiani (Ros, Sco e Interpol), volati al Cairo subito dopo il ritrovamento del cadavere lo scorso 3 febbraio, aspetta ancora che le autorità egiziane consegnino tabulati telefonici, tutti i numeri agganciati dall’ultima cella dal cellulare di Giulio e i filmati delle telecamere a circuito chiuso nella zona di Doqqi. Sarebbe utile chiedere anche i video intorno alla metro Mohamed Naguib, non lontano da piazza Tahrir e dove Giulio era atteso, poiché ancora non è sicuro dove Giulio sia stato...

ABBONAMENTI

Passa dalla parte del torto.

Sostieni l’informazione libera e senza padroni.
Leggi senza limiti il manifesto su sito e app in anteprima dalla mezzanotte. E tutti i servizi della membership sono inclusi.

Per continuare a leggere, crea un account gratuito
Hai già un account? Accedi