Italia
Investimenti in sanità pubblica, l’Italia è sempre ultima nel G7
Il Quinto rapporto Gimbe sul Ssn I numeri sono impietosi, nonostante il Pnrr. L’investimento in sanità è aumentato solo con l’emergenza, ma nel 2025 tornerà al di sotto del livello pre-pandemia. Le «richieste eversive» dell’autonomia differenziata rischiano di spaccare il servizio sanitario nazionale
Medici e infermieri al lavoro – Ansa
Il Quinto rapporto Gimbe sul Ssn I numeri sono impietosi, nonostante il Pnrr. L’investimento in sanità è aumentato solo con l’emergenza, ma nel 2025 tornerà al di sotto del livello pre-pandemia. Le «richieste eversive» dell’autonomia differenziata rischiano di spaccare il servizio sanitario nazionale
Pubblicato circa 2 anni faEdizione del 12 ottobre 2022
Non è bastata nemmeno la pandemia per convincere i governanti italiani a investire in sanità pubblica. Dopo l’aumento delle risorse determinato dall’emergenza e nonostante il Pnrr, in Italia l’investimento in sanità pubblica tornerà a calare nei prossimi anni. È quanto emerge dal Quinto rapporto sul servizio sanitario nazionale, la radiografia della nostra sanità presentata ieri in Senato dal Gruppo italiano per la medicina basata sulle evidenze (Gimbe). I NUMERI sono impietosi: nel decennio 2010-2019 l’aumento del Fabbisogno Sanitario Nazionale, il fondo messo a disposizione del governo per le Regioni cui spetta la gestione della sanità, è stato di appena 8,2...