Internazionale
Io, presidente sequestrato
L'anticipazione Il racconto del leader della Bolivia Evo Morales fermato a Vienna come un criminale comune. Il 2 luglio scorso quattro paesi europei (Italia inclusa) gli hanno negato il diritto di sorvolo per ordine degli Stati uniti. Un caso diplomatico senza precedenti che ha indignato i capi di stato dell’intero Sud America
Il presidente della Bolivia Evo Morales fsteggia il ritorno a La Paz con una statua di tupac katari il 3 luglio scorso – Reuters
L'anticipazione Il racconto del leader della Bolivia Evo Morales fermato a Vienna come un criminale comune. Il 2 luglio scorso quattro paesi europei (Italia inclusa) gli hanno negato il diritto di sorvolo per ordine degli Stati uniti. Un caso diplomatico senza precedenti che ha indignato i capi di stato dell’intero Sud America
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 2 agosto 2013
Il 2 luglio scorso si è verificato uno degli avvenimenti più insoliti nella storia del diritto internazionale: il divieto di sorvolare i territori francese, spagnolo, italiano e portoghese, imposto all’aereo presidenziale dello Stato plurinazionale di Bolivia, e poi il mio sequestro all’aeroporto di Vienna (Austria) per 14 ore. Settimane dopo, questo attentato contro la vita dei membri di una delegazione ufficiale, commesso da Stati ritenuti democratici e rispettosi delle leggi, continua a sollevare indignazione. Cos’è accaduto? Ero a Mosca, qualche istante dopo l’inizio di una riunione con Vladimir Putin, quando un assistente mi ha avvertito che c’erano difficoltà tecniche: impossibile...